mercoledì 12 giugno 2013

Lettera a mia figlia

Ribloggato da Genitori separati 
Ribloggato da Capitan Daddy

Carissima dolcissima figlia mia Sofia,
ti scrivo questa pubblica lettera, che non so a che età leggerai, affinché tu sappia perché tuo padre è stato annientato, distrutto e ridotto a non poter essere tuo padre.
Da quando mi sono separato sono entrato in un girone dantesco senza fine. Difficile trasferirti le privazioni, le sensazioni e le emozioni che quattro anni e mezzo di lacerazioni hanno provocato nei nostri cuori. Solo chi le ha vissute al mio fianco può capirle realmente. Ma vorrei che tu e chi ha permesso tutto ciò sapesse almeno i motivi che mi portano ad un gesto tanto estremo.
Dal primo giorno che ci siamo separati con tua madre, prima con la speranza di intraprendere un percorso che ci facesse superare le nostre difficoltà coniugali, e poi consci di un distacco irreparabile, lei ha minacciato di vendicarsi usando te come arma. Un pensiero indegno di un genitore e che fa rabbrividire, ma che per noi, amore purtroppo è stata vita reale.
Avevi due anni quando è iniziato quella che doveva essere una separazione di adulti, che tutelasse te come essere indifeso e come figlia da proteggere con l’impegno di entrambi e delle istituzioni. Ma già da subito ho capito che non sarebbe andata così. Nelle prime settimane tua madre dichiarò il suo piano diabolico: che “non ci saremmo visti da soli fintantochè tu non fossi stato signorinella a 6-7 anni”. Che ti avrei persa perché ti avrebbe portata lontano da me e che avrebbe fatto di tutto per fare dispetti (“se ci separiamo vedrai i dispetti come pullulano”). Frasi che ricordo come fossero ieri, anche perché l’unico modo per difendermi in quel periodo era registrare.
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