mercoledì 14 novembre 2007

Ma poi alla fine, chi siamo?

Me lo chiedevo ieri sera, mentre viaggiavo in autostrada sulla FI-MI: ma dove vanno tutte queste persone?
Tutti sulla stessa via, tutti dritti sulla stessa retta, tutti di ritorno o in viaggio chissà per dove.
Tutti anonimamente insieme sulla stessa corsia.
Non ci conosciamo, non ci degnamo neanche di uno sguardo. Entriamo in confidenza solo se dobbiamo farci il ditino medio.
Qualcuno afferma che i nostri corpi sono uniti da una unica energia vitale, cioè, tutti gli esseri umani sono cellule che formano una unica entità! Ma sarà vero? Vuol dire che alcuni esseri umani sono batteri, alcuni virus ed altri anticorpi…? Certo non vorrei trovarmi ad essere parte dei genitali maschili! O no?
Ma quelli prescelti ad essere quella parte fondamentale di questa enorme entità, li riconosci subito. Solitamente ti sorpassano a destra o sono li pronti in terza corsia, un chilometro prima, ad illuminarti con i loro potenti fari, perché arrivano a duecento all’ora. Se avessero dei missili al posto degli abbaglianti, sono sicuro che sarebbero più felici.
Ma lasciamoli passare, cosi li faciliteremo ad arrivare più in fretta dove devono andare. Io penso che, meno stanno in giro e meglio è per tutti. Quindi, che arrivino a meta il prima possibile.
Quando la radio mi distolse il pensiero, il bollettino metereologico era quasi giunto alla fine: Per lunedì infine, sole al sud ed isole, nuvoloso “altrove”.
Mi chiedo spesso, ma “altrove” dove c***o sta?
Sono all’altezza di una corsia di uscita, e seguendo con lo sguardo triste le auto che la imboccano, mi chiedo quanto sarebbe stato bello conoscere e ringraziare quelle persone che, inconsapevolmente, mi avevano fatto compagnia per un tratto di strada. Sarà per la prossima volta!
Cento metri più avanti, la corsia di ingresso si prestava favorevole all’arrivo di nuovi compagni di viaggio.
Fateci caso se vi capita, quelli che si immettono nella corsia di ingresso, danno la sensazione che lo facciano con una certa timidezza, quasi fossero spaesati. La stessa sensazione la si ha quando si vedono gli spermatozoi che cercano l’ovulo.
Questa storia di una unica entità comincia a preoccuparmi.
Poi di sobbalzo la solita brusca frenata .Si passa da una velocità media di 130km orari ad una media di 80km. Ormai non mi preoccupano più queste improvvise decelerazioni, ho scoperto a cosa servono da quando ho comprato il navigatore satellitare. Probabile autovelox.
Il viaggio continua, tra ombre scure d’automobili e segnalatori di prudenza sfavillanti quasi accecanti, fino alla meta ma, il pensiero è sempre lo stesso: ma poi alla fine, chi siamo?

In queste poche righe è celata la morale e per chi non l'ha capita, la vado a decantare.

“I dettagli,anche se banali, sono gli unici momenti
che rendono indimenticabile
un qualsiasi Viaggio ed i suoi Viaggiatori”

R.Andrea

2 commenti:

  1. lo scorso weekend ho provato le tue stesse emozioni,mi trovavo a viaggiare in macchina da sola per la prima volta e ho provato emozioni simili alle tue.tutti che corrono con le loro potenti macchine,che ti abbagliano se solo osi metterti sulla corsia di sorpasso....ma quello che mi ha colpito e' stata la mia reazione emotiva a questo viaggio:ero emozionata,un po' tesa ma allo stesso tempo felice e contenta di me stessa,della mia indipendenza e della mia voglia di andare,andare incontro all'amore!!! sono proprio soddisfatta di me stessa.questo e' anche merito del mio amore,che mi da spazio,fiducia in me stessa e tanto tanto amore....

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  2. Quindi alla fine è importante per cosa si viaggia e non per dove.

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