Il suo profumo la precedette,
fragranza dolce e delicata
come il caldo tiepido di primavera,
inebriante
come il succo che sgorga da una pesca matura.
Quell’odore,
carta di identità del suo io più profondo,
trasmetteva tutte quelle sensazioni che
possono arrivare al cervello
solo attraverso l’olfatto.
Un respiro profondo
e quel nettare trovò posto nelle sue vene.
Andrea R.