giovedì 2 febbraio 2017

Barbara & Aida






Aida le si fermò accanto, alzò il naso al cielo e cominciò ad annusare l’aria.
La nebbia si alzava imponente creando una suggestiva visione. Splendido panorama.
Barbara, facendo perno sul suo bastone, prese la posizione migliore e, volgendo lo sguardo verso il nulla,
si mise ad osservare e ad ascoltare. Poi, chiuse gli occhi.
Che silenzio, che pace, che dolce sensazione il vento freddo della Cima, che in qualche modo riesce sempre a trovare un lembo di pelle scoperta e a provocare un piacevole brivido lungo la schiena.
Aida, distolto lo sguardo dal panorama, volge il capo verso la sua compagna in attesa di un cenno, una parola ma, Barbara,  è come pietrificata, immobile, quasi assente, un tutt'uno con la montagna.
Momenti di lunghi silenzi. Di respiri profondi. Attimi di pura calma atti a ricaricarsi di quell’energia che solo la montagna sa trasmettere. Poi riapre gli occhi, abbassa lo sguardo e, con la mano va a cercare il collo di Aida, la accarezza e, mentre le sfiora la chioma, un sorriso gioioso le abbellisce le labbra quasi screpolate.
Andiamo, sussurra piano piano Barbara,  quasi a non voler violare quella quiete e, muovendo il primo passo verso il sentiero di ritorno, le due compagne riprendono la strada per casa, abbandonando quella  scena che, non si ripeterà mai più nello stesso modo.
A.R

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