Premessa:
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Non conosco personalmente, nella persona di @NickBiussy,
l’autore del libro che citerò .
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Né ho mai letto una sua biografia (se mai ne ha
pubblicata una).
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La nostra
frequentazione avviene solo su Twitter, ma sporadicamente.
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Non ho la presunzione di giudicarlo, se mai di
descrivere ciò che ha suscitato in me ciò che lui ha scritto.
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Non me ne frega un cazzo se ciò che leggerà non
sarà di suo gradimento.
Detto questo….
non so quanto faccia bene parlare con se stessi, quello che
so è che, ognuno di noi, ha molteplici personalità.
Ma non tutti lo sanno.
Quelli che non lo sanno , forse perché non si conoscono, vivono perennemente con un fastidio interiore.
Sanno che gli manca qualcosa ma non sanno cosa; ed è dimostrabile quando, davanti a situazioni impreviste, momento in
cui sarebbe utile adeguarsi all’evento, non
riescono a tirar fuori la personalità “Adeguata”; quindi soccombono.
Quelli che invece lo sanno, spesso vengono tacciati di “Follia”.
O addirittura di “Pazzia”. Molto spesso,
di “Infantilismo”.Leggendo il libro di @NickBiussy (Esisto a Momenti), la prima sensazione che si ha è che il personaggio sia un pazzo da ricovero. Proseguendo nella lettura, il giudizio cambia e prende consistentemente piede la sua follia. E siamo solo ad un quarto di libro. A metà dello stesso, si comincia a considerare la genialità dello scrittore.
Con semplicità infantile, proprio come farebbe un infante, riesce a dar corpo e vita ad alcune delle sue personalità; molto controverse e, contemporaneamente, distanti dalla razionalità comune.
Gli argomenti con i quali si confronta, lettere da lui spedite a se stesso firmate
con nomi diversi dal suo e a
volte anche femminili, impongono al lettore una riflessione: “Ma in quanti
siamo dentro di noi?”. E soprattutto: “Se siamo più di Uno, quale lato deve emergere o devo coltivare maggiormente?”.
Il rischio è, se non si conosce o se non si vuole conoscere la risposta, che il nostro “io” cominci a far
fatica nel tenere insieme e, coordinare, i pensieri di ogni singola personalità; ed
è allora che, tutto si mischia e, cominciamo a generare discorsi e dialoghi incomprensibili , illogici, e all’apparenza “Folli”.
Che dire, forse per l’autore è stato solo un gioco fine a se
stesso, una semplice operazione commerciale dedicata al guadagno ma, a me personalmente, la genialità
riscontrata in quelle righe, ha fatto molto riflettere; soprattutto mi ha fatto riconsiderare l’atteggiamento,
a volte incomprensibile, di alcuni miei conoscenti.A. Rumi
Già volevo comprarlo prima, ora devo averlo! Bravo, bel post.
RispondiEliminaGrazie Francesca.
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